“Il primo sasso nello stagno di un’energia forte”. Così Maurizio Dallocchio, Professore Ordinario di Finanza Aziendale all’Università Commerciale Luigi Bocconi, ha aperto l’incontro di presentazione dei risultati dell’analisi SROI – Social Return on Investment – di Fondazione Laureus.
L’evento si è svolto presso la stessa Università milanese alla presenza di autorità, manager, giornalisti e sportivi. Un parterre con gli occhi puntati sulla presentazione di Clodia Vurro, Responsabile Scientifico del progetto. I dati raccolti nel triennio e nel periodo di riferimento precedente sono stati forniti da Vincenzo Walsh, Responsabile Progetti di Laureus. Walsh è infatti convinto che i finanziatori dei programmi sportivi comunitari devono investire non solo nell’attuazione dei progetti, ma anche nel monitoraggio e valutazione degli stessi, restituendo una rendicontazione da parte di Enti terzi.
Il professor Dallocchio ha evidenziato che “l’attività di Corporate Social Responsibility – CSR – nell’immediato ha un costo, ed oggi ci troviamo a riscontrarne anche i risultati”. La Professoressa Vurro infatti ci parla di radici poste sei anni fa con il progetto Laureus – Ecorys.
Oggi l’accountability – o rendicontazione – del progetto triennale 2014 – 2017 sull’attività milanese della Fondazione ci dà la misura dell’impatto del cambiamento generato. Anche Marvin Hagler e Giacomo Agostini, campioni del mondo pluripremiati in due grandiose discipline sportive come il pugilato e il motociclismo e Ambassador Laureus, ne prendono atto con grande soddisfazione. Una lancia spezzata a favore del valore aggiunto dello sport sui ragazzi e sulla comunità di riferimento.
Clodia Vurro spiega come “l’analisi SROI è l’impegno di valutare l’efficacia di un modello di intervento sociale nel modificare lo status quo”. Questa affermazione racchiude il senso e l’obiettivo dell’intera ricerca.
“I benefici – prosegue – vanno dall’identificazione dei driver interni alla facilità di comunicazione, includendo nel processo semplificazione e standardizzazione”.
Interviene in apertura Ruggero Magnoni, Presidente di Fondazione Laureus Sport for Good. Il Presidente ricorda che “Laureus è stata fondata nel 2000 creando un movimento internazionale forte intorno allo sport. Le risorse si sono subito trasformate in progetti. E ci troviamo oggi a confrontarci con la misurabilità dell’efficacia del nostro intervento”.
Daria Braga è il Direttore Fondazione Laureus Italia, Psicologa-Psicoterapeuta dell’età evolutiva e dell’adolescenza. Sintetizzando efficacemente l’attività della Fondazione Laureus, ci parla di “un contesto psicoeducativo che propone un modello specifico di intervento. Ed è la rete di attori coinvolti – minorenni a rischio, psicologi, allenatori, insegnanti, scuole – a dare una grande potenza al progetto”. Quanto ai numeri, “del 2005 sono stati coinvolti oltre 2000 bambini, 70 organizzazioni e 20 attività sportive”. Per un totale investito di 10 milioni di euro. “Da questo gruppo è stato scelto un campione rappresentativo – continua Daria Braga – da uno dei progetti della Polisportiva Milano”.
Presente anche Teresa Zompetti, Responsabile CSR per il CONI. Intervistata da Valentina Fass, giornalista di Sky, si sofferma sullo sviluppo sociale creato attraverso lo sport e sul valore aggiunto creato per il territorio. Un percorso comune strutturato tra il CONI e Laureus sta mettendo le basi per moltiplicare i benefici delle attività sportive sui minori e sugli Enti locali. Il progetto congiunto “Vincere da grandi” vede in Laureus un partner ottimale per accompagnare e valutare il progetto attraverso il suo staff di psicologi e coordinatori educativi.
Roberta Guaineri, Assessore a Turismo, Sport e Qualità della vita del Comune di Milano ama l’arte contemporanea ed è una grande sportiva con il debole per la corsa. Il suo impegno per la città guarda all’internazionalizzazione e alla cultura della legalità da realizzarsi con la diffusione dello sport e della cultura nelle periferie. Questi fattori l’hanno portata a intervenire al dibattito, con grande esperienza e cognizione di causa. “Siamo davanti ad un approccio costruttivo e sistemico. Lo sport a mio avviso, ancora più della cultura, è uno strumento di crescita. Conosco Laureus da tanti anni e ricordo ancora, dopo una maratona, la lettera di un ragazzino coinvolto nell’allenamento per la staffetta. ‘Per la prima volta – scriveva – ho avuto uno scopo nella vita’. Qui dentro c’è tutto”. “Un momento molto importante nello sport di squadra è il dopopartita – prosegue l’Assessore Guaineri -, il famoso ‘terzo tempo’. È fondamentale per consolidare i rapporti tra i ragazzi”. L’Assessore Guaineri, intervistata sull’argomento, cita poi l’importanza del partenariato tra pubblico e privato, normato anche dalla legge.
In chiusura della Tavola Rotonda Stefano Sacripanti, grande allenatore di pallacanestro e dal 2006 head coach della Nazionale italiana Under 20, risponde alla domanda di quanti grandi talenti hanno lasciato lo sport per incompatibilità con la scuola. “Rispetto a prima, quando lo sport era spesso visto degli educatori come una perdita di tempo, ora l’ottica è cambiata. C’è sicuramente maggiore elasticità da parte degli insegnanti, tanto che i risultati sportivi entrano come punti di credito per gli esami di Maturità”. Su questo Pierluigi Marzorati, ingegnere e giocatore icona della Pallacanestro Cantù, docet. Laureato in ingegneria civile, è stato per questo soprannominato ingegnere volante per la rapidità dei suoi contropiedi.