Ottobre. Via Beato Angelico a Milano. C’è il sole. È sabato.
Una giornata di formazione a trenta giovani allenatori. Figli della Pro Patria 1883, Polisportiva milanese di primo piano e di grande storia.
È la Fondazione Laureus ad essere stata scelta da questa storica società sportiva, per testimoniare non solo la stima reciproca ma una base di valori comuni centrati sullo sport.
Abbiamo seminato per sei ore. È uno dei compiti più ambiziosi di Fondazione Laureus, formare allenatori che sappiano unire l’aspetto sportivo e quello educativo.
Un piacere ed un onore al fianco di Alessandra Stella, psicologa dello sport.
Secondo la giusta prassi della formazione, abbiamo preparato un test finale di comprensione per avere un feedback dai nostri uditori. Gli allenatori dovevano indicare i fattori chiave che un allenatore di qualità deve sempre tenere presente, e ciò che mai, per nessun motivo deve fare per non cadere nel pressapochismo e nella mediocrità educativa e sportiva.
Ecco la sintesi delle risposte.
Cosa devo sempre ricordare:
- Mostrare interesse e partecipazione per l’arrivo in palestra dei bambini;
- Dettare e spiegare il senso delle regole che governeranno la vita del gruppo;
- Essere accogliente ed autorevole nello stesso tempo;
- Essere ambizioso nella ricerca dei miglioramenti di tutti i bambini e del gruppo;
- Di essere un esempio;
- “Sudare” entusiasmo e partecipazione;
- Favorire la partecipazione gioiosa ed appassionata dei bambini, perché senza questo non c’è apprendimento;
- Rispettare i bambini ed i loro diritti senza compiacerli sempre;
- Considerare le differenze individuali come storie e sensibilità.
Cosa non devo mai fare:
- Demotivare i bambini attraverso una scarsa partecipazione emotiva;
- Non far seguire alle parole i fatti;
- Il boss ma cercare di essere un leader positivo;
- Avere un volto inespressivo di fronte alle vicende dell’allenamento;
- Annacquare l’immaginazione fantastica che lo sport porta con sé;
- Proporre sempre cose facili così da accontentare tutti;
- Abbandonare gli ultimi;
- Sottovalutare od ignorare le loro emozioni;
- Sottolineare solo i difetti e non rimarcare anche il positivo;
È un lavoro e una passione preparare i raccolti di domani. E con queste basi si può fare.